Precettoria di S. Antonio di Ranverso - Buttigliera Alta
Ore 16:30
Lo spettacolo propone un adattamento teatrale in lingua italiana di De reditu suo, un diario di viaggio redatto in versi da Claudio Rutilio Namaziano, uno degli ultimi autori della letteratura latina. Il racconto consiste nella descrizione di un viaggio da Roma a Tolosa, città d’origine del poeta e funzionario imperiale, compiuto via terra e via mare all’indomani del sacco dell’Urbe (410 d.C.). Descrivendo alcuni luoghi avvistati costeggiando il litorale tirrenico (Ostia, le isole del Giglio e dell’Elba, Pisa, Luni) e i diversi scenari naturali, il poema ritrae con straordinaria forza icastica un’Italia devastata dalle orde dei barbari. Tracciato con l’aiuto delle costellazioni, l’itinerario marittimo di Rutilio assume il valore di un viaggio interiore da cui emergono emozioni, sentimenti, ricordi e nostalgie. Alla ricreazione dell’atmosfera magica del racconto contribuisce l’esecuzione di una scelta di pagine clavicembalistiche del Sei-/Settecento.
Concerto gratuito. Ingresso in Precettoria a prezzo ridotto dalle h. 16. Ingresso gratuito per chi possiede la tessera “Abbonamento Musei”. Info: mitidifondazione@unito.it
Lettura scenica della ricostruzione, effettuata sulla base dei frammenti superstiti nell'ambito del seminario di Teatro greco, di una tragedia incentrata sulla vicenda del figlio del Sole.
Lettura scenica di una riscrittura del mito di Arione, cantore di Corinto salvato da un delfino inviatogli da Poseidone dopo un tuffo da un vascello alla deriva.
Lettura scenica di un adattamento di De reditu suo di Rutilio Namaziano. Un viaggio fra Roma e la Gallia Narbonese, patria di Rutilio, compiuto all'indomani del sacco dell'Urbe (410 d.C.). Descrivendo alcuni luoghi avvistati costeggiando il litorale tirrenico (Ostia, le isole del Giglio e dell'Elba, Pisa, Luni) e i rispettivi scenari naturali, il poema ritrae con straordinaria forza icastica un'Italia devastata dalle orde dei barbari.
Circolo dei Lettori, Sala grande
Ore 18:00
Il ritorno costituisce un adattamento teatrale in lingua italiana di De reditu suo, un poema odeporico di Claudio Rutilio Namaziano, uno degli ultimi autori della letteratura latina. Concepito nei termini di un diario in versi, il racconto narra le vicende di un viaggio verso la Gallia Narbonese, patria del poeta e praefectus urbi, compiuto via mare all’indomani del sacco di Roma (410 d.C.). Descrivendo i centri urbani e gli scenari naturali avvistati costeggiando il litorale tirrenico (Ostia, le isole del Giglio e dell’Elba, Pisa, Luni), il poema ritrae con straordinaria forza icastica un’Italia devastata dalle orde dei barbari. Tracciato con l’aiuto delle costellazioni, l’itinerario di Rutilio assume il valore di un viaggio interiore da cui emergono emozioni, sentimenti, ricordi e nostalgie. Alla ricreazione dell’atmosfera magica del racconto contribuisce l’esecuzione di una scelta di pagine clavicembalistiche di autori italiani del Sei-/Settecento.
Scuola Primaria "N. Armstrong", via Gravere 27, Torino
Ore 10:00
Lettura scenica del copione del Fetonte, una delle tragedie frammentarie di Euripide, ricostruita a partire dai versi superstiti da Letizia Decembrini e Francesco Montagner come esito del lavoro seminariale di Teatro Greco condotto nell'Università di Torino dal prof. Francesco Carpanelli.
Circolo dei Lettori, Sala grande
Ore 18:00
Figura sospesa tra storia e leggenda, Arione è un musicista che appartiene alla vasta categoria di smemorati di cui è pieno il mondo antico. Salvato da un delfino inviatogli da Poseidone dopo un tuffo obbligato in mare, Arione compie un'omissione fatale; ma non meno fatali - si scoprirà attraverso il racconto della nereide Anfitrite - sono le omissioni compiute dal tiranno Periandro e da una ciurma di marinai riottosi. Favorita dall'atteggiamento esemplare del Comandante, l'emersione delle diverse, amare verità consente di placare la furia del dio del mare e di far trionfare ai Giochi Istmici un atleta di casa, restituendo così la pace a Corinto.
Circolo dei Lettori, Sala grande
Ore 18:00
Lettura scenica del copione del Fetonte, una delle tragedie frammentarie di Euripide, ricostruita a partire dai versi superstiti da Letizia Decembrini e Francesco Montagner come esito del lavoro seminariale di Teatro Greco condotto nell'Università di Torino dal prof. Francesco Carpanelli.
Via Osservatorio 8, Pino Torinese (Servizio navetta per Infini.TO)
Ore 18:00
Adattamento e regia di Leonardo Mancini dalle traduzioni di Alessandro Fo (Torino, Einaudi, 1992), Sara Pozzato e Andrea Rodighero (Torino, Aragno, 2011). Voce: Marcello Spinetta, tastiera: Alberto Rizzuti, proiezioni: Marco Brusa.
Lo spettacolo propone un adattamento teatrale di una doppia traduzione italiana di De reditu suo, un poema odeporico di Claudio Rutilio Namaziano, uno degli ultimi autori della letteratura latina. Concepito come diario, il racconto accompagna lo spettatore in un viaggio fra Roma e Tolosa, patria del poeta, compiuto via terra e via mare all'indomani del sacco dell'Urbe (410 d.C.). Descrivendo alcuni luoghi avvistati costeggiando il litorale tirrenico (Ostia, le isole del Giglio e dell'Elba, Pisa, Luni), e i rispettivi paesaggi naturali, il poema ritrae con straordinaria forza icastica un'Italia devastata dalle orde dei barbari. Tracciato con l'aiuto delle costellazioni, l'itinerario di Rutilio assume il valore di un viaggio interiore da cui emergono emozioni, sentimenti, ricordi e nostalgie. Elaborato ai fini di una fruizione teatrale, l'adattamento si concentra sugli episodi culminanti del viaggio affidando all'attore una partitura di tipo gestuale e declamatoria. Alla ricreazione dell'atmosfera magica del racconto contribuisce l'esecuzione di una scelta di pagine clavicembalistiche di autori italiani del Sei-Settecento.
Salone del Conservatorio
Ore 20:30
Nell'ambito delle Serate Musicali 2024/2025.
Per la prima volta l’Università di Torino e i quattro Conservatori del Piemonte uniscono le loro forze per ridare vita al dramma in musica Fetonte sulle rive del Po, ideato nel 1750 per una festa nuziale alla corte di Carlo Emanuele III, di cui ci sono pervenuti i versi ma non la musica. Un’opera di ri-creazione di portata straordinaria e fortemente innovativa, che si realizza grazie alla collaborazione con la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e una rilettura dei 12 pezzi del libretto messi in musica da studenti delle classi di composizione dei Conservatori di Torino, Alessandria, Cuneo e Novara.
Collegate da brevi testi in rima, le partiture offrono così l’opportunità di avvicinare un momento epocale della storia di Torino rivisitandone il mito di fondazione. L’inedita sinergia fra enti diversi, ma tutti volti alla formazione, consente dunque di celebrare una festa le cui sonorità erano svanite da quasi tre secoli, facendola rivivere con i suoni di oggi.
L'ingresso è libero previa prenotazione sul sito https://www.conservatoriotorino.eu/
Scarica il programma completo delle Serate Musicali per i dettagli
Biblioteca “A. Graf” - Sala Athenaeum, Rettorato, via Po 17
Ore 17:00
Il copione del Fetonte di Euripide (dramma a noi giunto in frammenti) che gli studenti del Laboratorio del corso (laurea magistrale) di Teatro Greco dell'Università di Torino hanno cercato di ricostruire è il frutto di un accurato lavoro filologico e letterario. Al pari dei 'canovacci' probabilmente usati dalle compagnie, che riproducevano nell'Italia meridionale del IV-III secolo a. C. i grandi capolavori dell'epoca classica, è questo il modo di salvare miti e storie che in gran parte sono andati perduti; l'alternativa è quella di continuare a leggere brevissimi testi utili solo per citazioni inserite in ricerche prive di impatto drammaturgico. Una scommessa che, con pazienza priva di estrosità, può essere vinta. Al pubblico dei Mitici martedì in Biblioteca la risposta.
(Francesco Carpanelli)